Cura Abolizionista - Feminist No Border Summer School
14-18 giugno 2023
Atene, Berlino, Lisbona, New Delhi, Novi Sad, Palermo
A Palermo la scuola estiva è co-organizzata dalla Feminist No Border Summer School e Maldusa.
Le lotte femministe no border devono immaginare relazioni radicali di cura che non dipendano dallo Stato. Quest'anno, alla Feminist No Borders Summer School, ci concentriamo sulla cura abolizionista. Proponiamo questo concetto come punto di partenza per una riflessione sulle pratiche femministe di resistenza nel contesto delle attuali lotte anti-carcerali e no borders. La cura abolizionista è una forma di cura collettiva che cerca di prefigurare e mettere in atto un mondo senza confini, senza prigioni e al di fuori delle logiche carcerarie e punitive.
La cura abolizionista è una risposta politica alla privatizzazione e alla privazione di cure, salute, cibo e alloggi, e riprende le teorizzazioni e le pratiche del movimento transfemminista e queer.
La scuola estiva annuale 'Feminist No Borders Summer School' apre uno spazio di incontro, apprendimento e ispirazione reciproca per attiviste*, ricercatrici*, artiste* e soggetti attivi in organizzazioni collettive per condividere esperienze e strategie di lotte contro i regimi di frontiera, da una prospettiva femminista.
Cerchiamo di smantellare l'egemonia accademica sulla conoscenza, decostruendo l'idea che l'università sia il luogo primario e quasi esclusivo di produzione e distribuzione del sapere.
La scuola estiva è uno spazio femminista antirazzista e abolizionista, che cerca di sfidare la divisione tra teoria e pratica e di sfidare le frontiere e le relazioni di potere che vengono riprodotte nel mondo accademico, nei media e nelle pratiche umanitarie e assistenziali.
Nella Summer School pratichiamo modi alternativi di apprendere, ascoltare e parlare tra di noi, per configurare e mettere in atto comunità politiche unite in queste lotte.
Negli ultimi anni abbiamo discusso della violenza delle frontiere, delle prigioni e delle forme patriarcali di oppressione e controllo. Nel fare ciò, abbiamo condiviso strumenti e pratiche per lottare contro, e smantellare, le logiche carcerarie, e sostituire le risposte umanitarie con forme di solidarietà femminista e antirazzista.
Quest'anno sentiamo il bisogno di approfondire ulteriormente la riflessione sulla relazione tra tali pratiche e forme di cura collettive e abolizioniste. Ovvero, sul ruolo delle forme di cura organizzate al di fuori e contro gli schemi di protezione, controllo carcerario, resilienza privatizzata e responsabilità individuale e familista imposti dal capitalismo razziale neoliberale.
Il concetto liberale di cura del sé è diventato un paradigma normativo di responsabilizzazione individuale in un contesto di abbandono organizzato ( attuato attraverso la negazione di risorse e del welfare). Questa logica pone l'onere di rimarginare le ferite e di affrontare i danni e la violenza causati dai sistemi di oppressione sulle persone stesse che questi sistemi vittimizzano, e che allo stesso tempo le incolpa o le punisce per "non avercela fatta".
L'imperativo alla cura di sé costruisce la cura come un prodotto che può essere acquistato, riproducendo la logica del capitalismo consumistico. Nell'ambito del capitalismo razziale, la "cura di sé" è accessibile solo a individui privilegiati. L'assistenza privata si basa sulla famiglia nucleare eteronormativa e sullo sfruttamento e la precarizzazione delle persone che prestano assistenza agli altri, che spesso sono femminilizzate e razzializzate come le donne migranti.
Assumere una prospettiva abolizionista significa separare la cura da approcci punitivi, coercitivi e umanitari, che mettono in atto pratiche carcerarie e di controllo. Infatti, le pratiche quotidiane di cura, aiuto reciproco, solidarietà e amore radicale, al di fuori della logica dell'assistenza umanitaria (ad esempio, le case occupate, gli spazi auto-organizzati, le cucine collettive, le cliniche sociali, le consultorie femministe ecc.) sono spesso oggetto di criminalizzazione e repressione da parte dello Stato.
Il nesso cura/controllo riproduce la violenza di frontiera. Ad esempio, nei discorsi anti-tratta, le persone identificate come donne sono spesso considerate vulnerabili e bisognose di "cure" umanitarie; tuttavia, nell'ambito del regime di frontiera, la vulnerabilità diviene un'arma a doppio taglio, che porta, da una parte, a una disumanizzazione delle persone ritenute deboli o in pericolo, e dall'altra al loro confinamento in istituzioni carcerarie (come i campi, i centri di 'accoglienza', i centri per senza tetto o i centri di detenzione).
A partire dalle riflessioni del femminismo nero sulla politica della cura, ci chiediamo: come possiamo impegnarci in una cura abolizionista nelle nostre lotte collettive contro le frontiere, le prigioni e le istituzioni carcerarie?
- Cosa significa cura abolizionista per ciascuna* di noi?
- Chi si prende cura? Per quali persone ci viene insegnato a prenderci cura e chi è escluso da essa?
- In che modo il nostro posizionamento influisce sulla nostra abilità/capacità/volontà di offrire cura?
- Che cosa dovremmo "abolire" per prenderci davvero cura? O, al contrario, come potrebbero le pratiche collettive e radicali di cura essere una strada verso l'abolizionismo?
- Come ci prendiamo cura le une* delle altre* quando non ci appelliamo più alla polizia, alla legge o alle istituzioni carcerarie per affrontare danni, crisi o violenza?
Luoghi:
Quest'anno, la Feminist No Borders Summer School si svolgerà di persona in sei luoghi, ad Atene, Berlino, Lisbona, Nuova Delhi, Novi Sad e Palermo. Una pluralità di località permetterà di far emergere realtà diverse e di creare connessioni tra di esse. Ogni località ospiterà 20-30 partecipanti, oltre alle* organizzatrici*, a seconda della capacità.
Programma:
La Summer School si svolgerà per cinque giorni dal 14 al 18 giugno 2023.
- 14 giugno: arrivo e accoglienza. Assemblea di benvenuto (Booq, Palermo)
- 15 giugno: cura abolizionista e le lotte per la casa (Booq, Palermo)
- 16 giugno: cura abolizionista e le lotte per la salute (Anomalia - Non una di Meno - Plaermo)
- 17 giugno: cura abolizionista e le lotte legate al cibo. Assemblea di chiusura.(Associazione Senegalese e Maldusa, Palermo)
- 18 giugno: aboliamo il lavoro e divertiamoci insieme! (Maldusa, Palermo)
Lingue:
La lingua principale della Summer School sarà l'inglese, ma cercheremo di fornire un servizio di traduzione, quando possibile.
Visti:
Se avete bisogno di assistenza per la richiesta di un visto, possiamo fornirvi una lettera di invito.
Politica Covid-19:
Ogni località si assicurerà che le attività in presenza siano organizzate in modo da mantenere le persone al sicuro da Covid-19, in base alle esigenze e ai regolamenti del tempo e del luogo in cui si svolgeranno gli incontri, nonché in base alle esigenze di accessibilità delle* partecipanti.
Costi:
L'organizzazione della Feminist No Borders Summer School è un lavoro d'amore e tutte le* organizzatrici* e partecipanti invitate* mettono a disposizione il proprio tempo a titolo di volontariato. Per questo motivo non ci sono quote di iscrizione per partecipare a questa Summer School. Entro il 21 aprile, chiediamo gentilmente a tutte* le* partecipanti di:
(1) diventare membri di FAC
(2) donare un contributo di solidarietà, che sarà distribuito alle associazioni coinvolte nella Summer School, al fine di sostenere le loro azioni di lotta contro le frontiere. Per ciascuna donazione è prevista una scala progressiva da 0 a 200 euro, in base alle proprie capacità. Se avete un'affiliazione istituzionale e avete accesso a finanziamenti, siete invitate a scegliere una scala più alta di adesione e contributo di solidarietà.
Codice di contatto:
La scuola estiva è uno spazio antirazzista e femminista LGBTQI+ e la partecipazione di persone trans, intersessuali, non binarie, queer, lesbiche, bisessuali e gay è incoraggiata. No TERFS! Prima di inviare una manifestazione di interesse, si prega di leggere e rispettare il nostro "codice di contatto".
Date da ricordare:
20 febbraio 2023: apertura candidature
24 marzo 2023: chiusura candidature
10 aprile 2023: le* partecipanti vengono informate
21 aprile 2023: data entro cui confermare la propria partecipazione
21–28 aprile 2023: invio della lettera per il visto
12 maggio 2023: circolazione del programma definitivo
14–18 giugno 2023: Summer School
Organizzatrici*:
La sesta edizione della Feminist No Borders Summer School è organizzata dal Feminist Autonomous Centre for Research in collaborazione con le* organizzatrici* di ogni località:
Atene: Aila, Anna, Marleno, Minna, Myrto, Valentina
Berlino: Doro, Klara, Lola, Mitch, Ricki
Lisbona: Erica, Francesca, Roxana, Sara, Vania, Magdala, Ema, Laura, Vera New Delhi: Sreejata, Khirkee Collective, Nian, Salman
Novi Sad: Lara, Laura, Ljiljana, Nađa, Vanja
Palermo: Ayşe, Anja, Camille, Deanna, Jasmine, Lucilla and Valeria
Contattaci: Per qualunque domanda o dubbio non esitate a contattarci!
Email: summerschool@feministresearch.org
Fonti:
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Alexia Arani, Abolitionist Care: Crip of Color Worldmaking in the U.S.-Mexico Borderlands. PhD dissertation, University of California San Diego, 2022 (dissertation)..
Eva Boodman, COVID-19, Biopolitics and Abolitionist Care Beyond Security and Containment.
Abolition: A Journal and Community of Radical Theory and Practice, 8 May 2020.
El Jones, Abolitionist Intimacies. Fernwood: 2022 (libro).
Prentis Hemphill, Finding Our Way S2E7: Navigating conflict with Kazu Haga and S2E12: Harm, punishment, and abolition with Mariame Kaba, 2021 (podcast).
Mariame Kaba, Free Us All. The New Inquiry, 8 May 2017 (articolo).
Audre Lorde, A Burst of Light: and Other Essays. Foreword by Sonia Sanchez. Ixia Press (1988) 2017. Farzana Khan, Moving from 'No Borders' to Broaderland for the Borderless. New Internationalist, 17
December 2015 (articolo).
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China Medel, Abolitionist Care in the Militarised Borderlands. The South Atlantic Quarterly 116(4): 2017, 873–883 (articolo).
The Creative World of Care: A Portfolio of Abolitionist Imagination. A World Without Cages, Asian American Writers' Workshop, 2020 (saggi).
Krystle Okafor, What Is Collective Care Today? 2020 (rivista).
Vanessa E. Thompson, Policing in Europe: Disability Justice and Abolitionist Intersectional Care. Race and Class 62(3): 2021 (articolo).
Dean Spade, Andrea Ritchie, Victoria Law, Pauline Rogers, Jarvis Benson, Study and Struggle 2: Abolition, Intersectionality, and Care. Haymarket, 30 September 2020 (video).