de-Da Lampedusa a Bruxelles. Le lotte per la libertà di movimento sfidano le frontiere!
Mentre a Lampedusa il record di 46 imbarcazioni arrivate autonomamente in un giorno dimostra la tenacia delle persone migranti, a Bruxelles il movimento Refugees in Libya accusa il micidiale regime di frontiere dell'UE in una conferenza stampa all'interno del Parlamento europeo.
Lampedusa - 29 giugno 2023: nell'arco della giornata sono arrivati sull'isola 46 imbarcazioni provenienti da Tunisia e Libia. Solo negli ultimi giorni di giugno più di 4000 persone hanno rischiato le pericolose rotte del Mediterraneo e hanno raggiunto l'Italia per chiedere protezione e cercare prospettive future in Europa.
Bruxelles - 1 luglio 2023: i portavoce dei Refugees in Libya, dei Refugees in Tunisia e di Alarm Phone Sahara in Niger si sono riuniti davanti alle istituzioni dell'UE per denunciare la morte e la sofferenza in questi Paesi come conseguenza della politica di esternalizzazione dei confini dell'UE.
Caltanissetta - 2 luglio 2023: circa 50 persone rinchiuse nel centro di rimpatrio hanno manifestato contro l'ingiustizia della detenzione e la minaccia di deportazione dando fuoco ai materassi all'interno dei padiglioni e salendo sul tetto dell'edificio.
Mentre la gestione dei rifugiati ucraini nell'ultimo anno ha dimostrato che un altro approccio alla libertà di movimento e alla libera scelta del Paese di destinazione è sempre possibile, ai confini meridionali continuano le politiche razziste di esternalizzazione e brutalizzazione. L'abbandono in mare e violenti respingimenti e deportazioni continuano a costituire la realtà quotidiana nel Mediterraneo centrale.
Persone che fuggono da guerre e persecuzioni in cerca di protezione, o che lasciano condizioni di vita precarie create da sistemi globali di oppressione e sfruttamento e cercano prospettive per una vita migliore: la tenacia dei movimenti dei migranti sembra ancora una volta essere più forte di tutti i rischi e gli ostacoli imposti dal regime di frontiera e dalla sua violenza. Nonostante e contro il governo post-fascista della Meloni, che è pienamente sostenuto dalle politiche dell'Unione Europea, attraverso il finanziamento e le operazioni di Frontex, le persone continuano a esercitare la loro libertà di movimento. Nei primi sei mesi del 2023 un nuovo record di oltre 60.000 persone è fuggito dalla Libia e dalla Tunisia e ha raggiunto le coste dell'Italia.
L'arrivo di così tante persone sull'isola di Lampedusa ha costretto il governo italiano ad accelerare il processo di trasferimento verso la Sicilia e la terraferma. Migliaia di persone in movimento si trovano ora in un'altra situazione di transito nell'Italia meridionale e si confrontano con i tentativi del governo di mantenere il controllo, trattenere, filtrare ed espellere le persone che potrebbero superare una delle zone di confine più letali del mondo.
Ma queste pratiche repressive dello Stato continuano a scatenare proteste e resistenze sia in mare che nei campi - come abbiamo potuto constatare con la rivolta nel CPR di Caltanissetta.
Tutti i gruppi e le reti di solidarietà sono invitati e sfidati a seguire la tenacia dei movimenti dei migranti e a intervenire con ogni mezzo necessario. A terra e in mare, continuiamo ad abbattere tutti i sistemi di repressione, incarcerazione e criminalizzazione delle persone in movimento e di coloro che facilitano la libertà di movimento. A terra e in mare, continuiamo a costruire e ad ampliare le infrastrutture antirazziste e antifasciste per questa libertà, per accogliere e sostenere le persone migranti nelle loro potenti lotte. Ispiriamoci a queste invece di lasciarci intimidire dalla repressione politica. La passione delle persone per la libertà è molto più forte di qualsiasi confine e prigione!
Link:
- Giornate d'azione a Bruxelles: https://www.refugeesinlibya.org/call-to-bruxelles
- Rapporti dei media su arrivi e accelerazioni in LMP
(ANSA) - CALTANISSETTA, 02 LUG - Migranti in rivolta oggi pomeriggio al CPR di Pian del Lago a Caltanissetta. Una cinquantina di ospiti della struttura hanno protestato contro il trattenimento e l'imminente rimpatrio, lanciando pietre contro le forze dell'ordine e dando fuoco ai materassi all'interno dei padiglioni. L'intervento di polizia e carabinieri ha evitato il peggio. La protesta è durata un paio d'ore. Diversi immigrati sono saliti sui tetti. Dopo la mediazione degli agenti di polizia è tornata la calma (ANSA).