'Hanno venduto il nostro mare.'
Da pescatori a capitani
Con i Ragazzi Baye Fall di Palermo
In questo episodio i Ragazzi Baye Fall di Palermo ci raccontano come tanti di loro, un tempo pescatori in Senegal, si sono trovati a diventare capitani delle imbarcazioni con cui sono arrivati in Europa, o sono stati accusati da averlo fatto.
Partendo dai racconti della loro conoscenza del mare attraverso la pesca artigianale, i Ragazzi Baye Fall spiegano come il loro mestiere sia stato reso impossibile del 'furto' del loro mare da parte di corporazioni Europee e Cinesi, che attraverso processi neocoloniali di 'sea grabbing', e con l'utilizzo di tecnologie di pesca devastanti per l'ecosistema locale (overfishing), hanno reso il mare un deserto liquido.
La loro conoscenza del mare e delle imbarcazioni li ha poi portati, nel progetto migratorio innestato da questi processi, a trovarsi incarcerati in italia come 'scafisti'. I Ragazzi Baye Fall ci raccontano anche di come in seguito a queste esperienze hanno creato un gruppo di mutuo aiuto e solidarietà basato sulla filosofia Baye Fall per dare sostegno e supporto ad altre persone che come loro si trovano intrappolate nelle carceri italiane a causa di queste leggi assurde e ingiuste che criminalizzano la libertà di movimento.
Registrazione effettuata nello spazio Maldusa Palermo, il 13 settembre 2024, in occasione dell'evento co-organizzato con Ermenautica: "Noi Capitn3: la criminalizzazione della libertà di movimento".
Partecipano:
Bakari, Cheikh, Seck Baye Fall, Ngala, Bamba - Ragazzi Baye Fall.
Sara - Dal Mare al Carcere.
Deanna - Captain Support e Feminist Autonomous Centre for research.
Jasmine - Maldusa.
Ragazzi Baye Fall: https://ragazzibayefall.webnode.it/